venerdì 1 maggio 2009

IL BAMBINO CHE DISEGNAVA I GATTI

Molti si chiederanno il perchè della mia decisione d'inserire questa storia... Posso solo raccontarvi come sono entrata in contatto con essa : quand' ero bambina avevo una madre così presente che invece di raccontarmi le favole mi comprava le cassette, e mi lasciava lì in camera da sola ad ascoltarle.
"I racconta storie", così si chiamavano.
Questa storia, che nei "Racconta storie" s' intitolava "il mostro nel tempio", riempii le mie notti di terrore, perchè ha azzeccato benissimo cosa può terrorizzarci di più durante le ore notturne. Una favola un po' troppo densa per un bambino, è terrificantemente geniale.

I gatti, animali da secoli ed in quasi tutte le culture associati all' esoterismo, qui sono addirittura in diretto contatto con la fantasia umana.



"Tanti anni fa, in Giappone, viveva una famiglia di contadini così poveri che tutti i figli, non appena raggiungevano l'età, dovevano lavorare nei campi. Il più piccolo, di nome Kami, non era adatto a quel lavoro e così i genitori decisero che doveva entrare in un monastero per diventare monaco; Kami era un ottimo allievo per i monaci, ma aveva un unico grande difetto. Gli piaceva disegnare gatti, e lo faceva ovunque poteva, sui paraventi, sulle colonne del tempio o sui bordi dei libri sacri, e nonostante i monaci lo sgridassero lui continuava. Era più forte di lui.

Quando divenne ormai un adolescente il vecchio monaco lo convocò :


--CARO RAGAZZO, E' GIUNTO IL MOMENTO DI SEPARARCI: NON CREDO TU POSSA MAI DIVENTARE UN BUON MONACO; MA SONO CONVINTO CHE DIVENTERAI UN OTTIMO ARTISTA. ORA VA E RICORDATI BENE LE PAROLE CHE STO' PER DIRTI “ALLA NOTTE EVITA I GRANDI SPAZI; MA STAI IN QUELLI PICCOLI”.


Kami si allontanò dal tempio e mentre camminava s' interrogava su dove avrebbe potuto andare, a casa non poteva tornare, erano troppo poveri per mantenere anche lui, così decise di dirigersi verso il tempio di una grande città vicina, dove avrebbe sicuramente trovato accoglienza.

Durante il viaggio pensò spesso alle parole del vecchio monaco, ma era troppo difficile trovare una risposta.

La cosa che Kami non sapeva era che mesi prima al tempio della grande città era stato avvistato un topo gigantesco e tutti i monaci erano scappati terrorizzati, erano stati poi inviati cento per eliminare il mostro guerrieri ma nessuno di essi era tornato.

Arrivato al tempio era quasi sera e Kami notò una fila di lanterne rosse fuori dal tempio, la gente del luogo sosteneva che erano luci malvagie, accesedal topo maligno per attirare i viaggiatori.

Kami entrò dentro il tempio in attesa che qualcuno si presentasse. Non vedendo nessuno trovò un po' di colori e pennelli e disegnò su un paravento cinque grossi gatti.

Non appena avvertì la stanchezza decise di addormentarsi, am fu a quel punto che le parole del vecchio monaco tornarono alla sua mente :


--ALLA NOTTE EVITA I GRANDI SPAZI, MA STAI IN QUELLI PICCOLI...


Trovo una stanzetta e si chiuse lì dentro.

Alle prime luci dell' alba un'ombra gigantesca si stagliò sulla mura del tempio, poi un rumore violento di versi animaleschi squarciò il silenzio e Kami, terrorizzato si rannicchiò nella stanza.

All' improvviso tutto tacque.

Quando il sole era già alto nel cielo Kami uscì dal suo nascondiglio.

Tracce di sangue erano già fuori dalla porta ma fu quando arrivò nella stanza grande che trovò l' immensa carcassa dell' orribile topo in un lago di sangue ed i cinque gatti dipinti sulla parete con il muso e le zampe sporche di sangue .


I SUOI GATTI ERANO RIUSCITI DOVE CENTO GUERRIERI AVEVANO FALLITO; AVEVANO UCCISO IL MOSTRO" .

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